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Deruta, raro decoro “Petal back”, ultimo quarto del XVsec.

“LaSubiaBe” iscrizione centrale, piatto a lustro, con decoro anche sul verso. Piatto di eccezionale fattura e rarità, presenta mancanze e vecchi restauri, Deruta ultimo quarto del ‘400.

Diam 22cm – h 5cm ca.

“Nella seconda metà del secolo XV la tecnica venne sperimentata in molti centriitaliani, tra cui Pesaro e Faenza, ma si affermò stabilmente soltanto a Deruta eGubbio, che ne fecero una vera specialità. Le maioliche venivano cotte unaprima volta, poi smaltate, decorate e cotte nuovamente a 940° circa. Ildecoratore aveva però l’avvertenza di lasciare bianche le parti destinate allustro, formato di ossidi di argento e di rame in varie proporzioni mescolati adocra rossa o gialla e ad aceto. L’impasto veniva poi applicato a pennello, el’oggetto nuovamente cotto a bassa temperatura (circa 620°) in presenza difumo. Nel corso di questa terza cottura gli ossidi si riducevano e ritornavanoallo stato metallico, depositandosi
sulla superficie smaltata con effetti di oro,rosso, bruno a seconda delle proporzioni iniziali dei componenti. La cottura del lustro richiede un forno speciale detto muffola, le cui pareti forate permettono alfumo di circolare liberamente, sottraendo ossigeno ai pigmenti. Usciti dal forno,gli oggetti debbono essere politi, cioè lucidati con pezze di lana ed acquaacidulata per asportarne la crosta terrosa. Si tratta quindi di un procedimentocomplesso, che richiede grande abilità tecnologica e una profonda, quasialchemica conoscenza delle
trasformazioni dei pigmenti nella fornace.
A Deruta la scoperta del lustro e il contemporaneo Petal-back appaiono legatiall’espandersi di una singola famiglia, quella dei Masci, discendenti di Mascio diVannuccio, e alla comparsa della famiglia Mancini. In ogni caso gli esemplari policromi e quelli a lustro procedono di pari passo, prodotti dalle stesse botteghe ed eseguiti dai medesimi decoratori. Questo fatto appare evidente dalla documentazione di scavo delle antiche fornaci, in cui frammenti apetali e a lustro vengono ritrovatiinsieme. E’anche interessante notare come all’inizio il lustro derutese sia talvolta di un belrosso ramato,   in seguito si attesta su un tono giallo – dorato cui vieneaccostato prevalentemente il blu, secondo l’usanza dei vasai spagnoli.”  www.maiolicaitaliana.com

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