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Interno della Chiesa Metropolitana di San Pietro, Cattedrale della città di Bologna

Antonio Basoli (Castel Guelfo, 1774 – Bologna, 1848) è stato uno dei principali protagonisti
del panorama artistico bolognese del XIX sec. e sarà
ispiratore di questo progetto che
terminerà con una traduzione di una sua opera
grafica in opera tattile destinata ad esser
leggibile anche a ipovedenti e non vedenti.
Il percorso espositivo inizia con un’opera “dal vero”
raffigurante la Chiesa metropolitana di
San Pietro. Il dipinto, olio su tela, è databile nel 1829,
e fu poi riprodotto nelle vedute
pittoresche della città di Bologna del 1833 alla tavola
numero 20.
Basoli ripropone l’interno della chiesa metropolitana
di San Pietro luogo tuttora esistente e
ancora oggi visitabile in quanto Cattedrale della città
di Bologna e sita in via dell’Indipendenza. Il dipinto venne eseguito otto anni prima del malaugurato incidente
accadutogli nel 1837, e che comportò la perdita di un occhio ma aprì anche nuove esplorazioni nell’ideazione di
architetture e vedute fantastiche.
Antonio Basoli propone questa fedele riproduzione degli interni di San Pietro scandita dalla
presenza di alcuni personaggi resi particolarmente minuti da una prospettiva che rimarca la
monumentalità barocca dell’interno della cattedrale, per poi approdare a un senso romantico
di smarrimento della figura umana, lasciando spazio alla presenza luminosa irradiata dal lato
esposto a sud con il sole del mattino. Ogni riferimento decorativo é preciso, basti osservare
per esempio l’Annunciazione di Ludovico Carracci dipinta nella lunetta della cappella
centrale e qui immediatamente riconoscibile.
Questa veduta è importante per definire l’attività già matura di Basoli, un crogiuolo di
competenze architettoniche, scenografiche e pittoriche che si svilupperanno in maniera
continua, perché continua è la sua bramosia soddisfatta per lo più dallo studio dei testi e
dalle immagini che costituivano il suo ricchissimo e prezioso fondo librario. Una biblioteca
che offre molteplici spunti alimentando una conoscenza che cresce di pari passo con un
immaginario personale. Dal 1837, costretto alla degenza conseguente all’aggressione,
Basoli genera una serie di lavori grafici e pittorici tra i quali il favoloso Alfabeto Pittorico che
vide la sua pubblicazione nel 1843 ad opera dell’editore Vincenzo Marchi di Bologna.
Provenienza dell’opera
collezione privata.
Bibliografia principale
Antonio Basoli 1774-1848. Ornatista, Scenografo, Pittore di paesaggio. Il viaggiatore che
resta a casa. Minerva Edizioni Bologna, Accademia di Belle Arti e Pinacoteca Nazionale, 15
marzo – 15 giugno 2008. A cura di Farneti F. e Frattarolo E. Immagine riprodotta a pag. 240
scheda n°2.

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