G. Rodella (Roma, 15 agosto 1891 – 1937) | “Maternità”
G. Rodella è soprattutto noto come incisore, una tecnica applicata principalmente per via di sottrazione e scavo, mentre si cimenta qui in una pittura materica costruita sulla sovrapposizione cromatica di spessore, dalle tinte brillanti e radiose. Poche son le sue opere dipinte conosciute; il soggetto pare particolarmente ispirato una “Maternità ” che neppure la collezione di provenienza ha saputo darne ragguaglio sull’identificazione, nonostante fosse un loro diretto familiare. La datazione è da collocare tra gli anni ’20’30, da una parte ancora evidente una connotazione simbolista e dall’altra una frammentazione della luce, chiaramente più moderna.
L’allegoria di maternità in un contesto di risveglio primaverile trova evidenti sinergie simboliche, con un bimbo ancora in posizione fetale tra i germogli appena fioriti. La figura materna volge in alto il volto in un’estasi avvolgente e coinvolgente. Una visione premonitrice come se ancora dovesse avvenire o come se quello fosse il primo istante di luce dalla quale il piccolo si ripara schermandosi con le mani, mentre la madre pare offrirsi pienamente a questa luce irradiante. Il dipinto firmato sul retro con altre iscrizioni poi velate da pennellate che non ne precludono la lettura. Dim. 100cm compresa cornice.
Bibliografia
Cesare Ratta, Acquafortisti italiani, vol. III, tav. 73 74 75 76, Bologna, A cura e spese di Cesare Ratta, 1931, SBN ITICCULO1 429507.
Luigi Servolini, Dizionario illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, 1955, SBN ITICCURAV 147593.
Umberto Vichi, Gustavo Rodella incisore romano, Roma, Quaderni dell’Alma Roma, 1960, SBN ITICCUSBL 424195.
AAVV, Gruppo Romano Incisori Artisti 1921, Roma, Fratelli Palombi Editori, 1988, SBN ITICCUCFI 094666.
Raffaele Nigro, Novecento a colori. Percorsi nell’arte di un secolo infinito, Bari, Progedit, 2008, SBN ITICCUBA1 047520.
Dimensioni | 100 × 100 cm |
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